Ciao a tutti!
Questo post mi gira in testa da un po' di tempo, ma dopo l'evento di martedì scorso e tutti i fraintendimenti che ne sono conseguiti è tempo di trasformare i miei pensieri in parole.
Questo mio "percorso" non è un malato tentativo di diventare la versione scheletrica di me stessa, non è assolutamente volto ad entrare in un paio di jeans "size 0", come direbbero in Inghilterra.
Ho cominciato questo percorso per diventare la versione migliore di ME STESSA, cercando di concedermi il meglio di tutto ciò che ho appreso in tanti anni di studio dell'alimentazione, abbinando una sana e costante attività fisica.
Non digiuno, non mi ingozzo per poi riversare il contenuto del mio stomaco in un water, non corro la maratona tutti i giorni.
Ho un'alimentazione ricca di frutta, verdura e proteine. Ottengo i miei carboidrati da fonti nobili quali la quinoa, il miglio, il riso integrale, la segale e il farro. Sì, ho eliminato la farina bianca.
E per questo vengo comunque vista come una persona malata. Anzi no, vengo vista come una persona malata perchè faccio tutto questo pur essendo assolutamente normopeso.
Come se tutte le persone normopeso debbano per forza sentirsi autorizzate a ingozzarsi di cibo spazzatura e fregarsene dell'attività fisica.
Grazie a questo percoso ho imparato ad apprezzare sapori che mai avrei scoperto se non l'avessi mai intrapreso, come il seitan, il tofu, il tempeh, il cavolo romano, la verza viola, i fagioli azuki, il kamut e chi più ne ha più ne metta.
La mia alimentazione si arricchita di alimenti benefici, che NUTRONO il mio corpo nel senso più vero dei questo termine.
Non è solo questione di forma fisica. Questi alimenti possono significativamente ridurre il mio rischio di sviluppare patologie cronico-degenerative in futuro.
Perchè no, io non credo che "se un tumore ti deve venire, ti viene". Credo che se posso fare attivamente qualcosa per scampare a queste terribili malattie è mio dovere farlo.
E se mi ritroverò fra 20 anni con un tumore ai polmoni pur non essendo una fumatrice o al colon pur mangiando correttamente, non mi stramaledirò per non aver vissuto una goduriosa vita di stravizi, ma mi consolerò pensando che ho fatto tutto ciò che era in mio potere per evitare la mia condizione, se mi ritroverò così almeno la colpa non sarà la mia.
Ho scoperto la soddisfazione che può dare riuscire a fare 20 flessioni di fila quando in principio non ne reggevo 2, l'energia che ci si può mettere nel fare un burpee, la serenità che può infondere una corsa sotto il timido sole di marzo.
Tutte queste cose mi fanno senire una persona migliore, mi infondono energia e tranquillità. Sono contenta del mio percorso, non vivo la "dieta" come una tortura momentanea che non vedo l'ora finisca. Non finirà, al contrario, vorrei che durasse per tutta la vita.
Ma sì, capisco anche che ammettere di disperarsi perchè per un giorno ho fallito, perchè per un giorno non ho nutrito il mio corpo di alimenti benefici ma ho ceduto alla tentazione di chiacchiere, biscotti e compagnia bella possa dare adito a molti sospetti.
Quindi vi spiego perchè SO con assoluta certezza che non sono malata, non sono Bulimica, non sono Anoressica, non sono ossessionata:
Lo so perchè lo sono stata, sono stata in tutte queste condizioni.
Nei miei 26 anni di vita ho avuto modo di conoscere la sofferenza in tutte le sue sfaccettature. In quei momenti c'era sempre lui, mio consolatore e mio aguzzino, il cibo.
Ho avuto modo di conoscere e approfondire il mio rapporto con i disturbi alimentari a lungo, essendomi ammalata che ero poco più di una bambina.
Da anoressica non mangiavo fagioli azuki al posto dei borlotti, non mangiavo pane di segale al posto del pane bianco. NON MANGIAVO. punto.
Non importava che fosse la più magra delle carni o il più ipocalorico dei cereali, non doveva arrivare al mio stomaco. Non volevo sentirlo dentro di me.
Non era nemmeno questione di essere "più belle" o "più magre". Era solo una lotta, una ribellione, una sfida.
Da bulimica non mangiavo un po' di chiacchiere e biscotti. Mangiavo le chiacchiere col salame e poi la pasta e poi il pane e poi la nutella e poi le patatine e poi chissà cosa. Se nella dispensa non trovavo più niente, cercavo nel freezer. E qualsiasi cosa trovassi, non era necessario scongelarla. Doveva solo andare riempire un vuoto, non mi importava nulla del sapore o della consistenza.
"Una nelle tue condizioni sarebbe dovuta andarsi a far curare, non può permettersi di dare consigli alimentari". Lo state pensando vero?
Cavolo se ci ho provato a farmi curare...ricordo bene il giorno in cui la mia psicologa mi obbligò a portare con me i miei genitori per la seduta successiva.
Ma ricordo ancora con più chiarezza il rumore che fece il cuore di mia madre quando questa "professionista" con la sua prosa forbita sentenziò "
I disturbi alimentari si riconducono sempre a un problema con la madre, se sua figlia è malata, la responsabilità è sua".
Sì cari lettori, il cuore di una madre fa rumore quando va in mille pezzi.
E' molto simile al cristallo: acuto e penetrante. Rimane in testa per tutta la vita. Ritorna in mente prima di addormentarsi, al risveglio, ogni volta che la vedi giù di morale.
E ancora, cavolo se da quel momento ce l'ho messa tutta per guarire, per dimostrare alla mia adorata madre che non era colpa sua, che in quel pasticcio mi ci ero infilata da sola e che da sola ne sarei uscita.
"
Mamma non è colpa tua". Lo penso tutte le volte che la guardo ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo.
E così ho cercato di farglielo capire provandoci e riprovandoci a guarire, fallendo. In continuazione. Ma tutte le volte mi sono rialzata e ci ho riprovato.
Sono caduta e mi sono rialzata talmente tante volte che so riconoscere esattamente i segnali di una ricaduta, so perchè succederà, come succederà e quando. Conosco il mio corpo e le mie sensazioni al millessimo di millimetro. So che determinate cose mi portano a reagire in un certo modo, altre cose provocano diverse reazioni.
Ma mi ci sono voluti anni e anni per capire come CONTROLLARE tutte queste cose, come evitare una ricaduta che sento diventare imminente.
Ad oggi sono finalmente arrivata ad un buon punto. Controllando l'apporto di carboidrati raffinati evito picchi insulinici che causano attacchi di fame e "voglie". Pianificando i pasti e controllando l'introito calorico so sempre che sto mangiando le cose giuste nelle quantità giuste.
Il cibo, che per tanti anni ho considerato il mio più acerrimo nemico, mi sta curando.
L'attività fisica tiene alti i miei livelli di serotonina e mi rende energetica e di buon umore.
Ma ogni tanto le cose vanno un pochino storte, mi sembra di cadere in vecchi errori e non lo accetto, non lo sopporto, non voglio nemmeno lontanamente assomigliare a quello che ero un tempo, soprattutto non voglio più sentirmi come mi sentivo in quei momenti. Se un giorno mi ritrovo a mangiare chiacchiere e biscotti di cui non ho bisogno, di cui non ho voglia veramente, mi rattristo. E non perchè metterò su 100 g di ciccia. Ma perchè mangiare in solitudine e nelle quantità sbagliate quelle cose, mi avvicina a un comportamento che non mi appartiene più e che mi sto sforzando di combattere da anni. Ogni volta che mi comporto così, quel cuore che va in frantumi mi rimbomba nella testa senza darmi pace.
Ma so che c'è una differenza abissale tra come mi comportavo prima e come mi comporto adesso: Non miro più a riempire un vuoto, non mangio compulsivamente guidata da un mostro nella mia mente. Sgarro perchè fisiologicamente il mio corpo ha bisogno di un po' di più di quello che gli ho dato durante la settimana, faccio ancora errori, penso di aver mangiato abbastanza invece tra attività fisica e metabolismo ho bisogno sempre di qualcosina in più.
Ad una "abbuffata" non reagisco più cercando di espellere in tutti i modi ciò che ho ingurgitato, ma me ne faccio una ragione e accetto il fatto che il mio corpo si è preso ciò di cui sentiva il bisogno e che dal giorno dopo starò meglio.
Non fraintendetemi, mi piace mangiare, mi piace anche "sgarrare" quando è il caso. Conosco bene la goduria di una cioccolata calda in pieno inverno accoccolati sul divano, la fragranza di una pizza bella calda, la lussuria della lasagna della nonna. Adoro questi sgarri e me li concedo. Ma devono essere sgarri motivati da una situazione conviviale positiva. Amo la mia alimentazione salutare, adoro la frutta e la verdura, ma adoro allo stesso modo i ricchi piatti elaborati delle feste. Per questo dico sempre che a natale e a pasqua ogni dieta è bandita! Finchè il cibo mi trasmette delle sensazioni positive è tutto ok. Ma se mi ritrovo da sola a ingurgitare porcherie non lo accetto, lo considero un fallimento.
Questo post mi è costato qualche lacrima e il mio pranzo, scotto mentre mi perdevo tra un'intricato garbuglio di pensieri. Ma ne sarà valsa la pena se vi farà capire che se mi date dell'anoressica, dell'ammalata, della fissata, dell'ossessionata è come se mi accoltellaste. Ditemi che sono stupida, che sono ignorante, che scrivo come una bambina di 13 anni. Ma non accusatemi di essere ancora vittima di un incubo da cui reputo di essere uscita e non senza penare.
E vi prego, se vi sembra che i miei post possano incoraggiare qualcuno a infilarsi nel tunnel dei disturbi alimentari, ditemelo e spiegatemi il perchè, non esiterò a far sparire questo blog e i suoi contenuti in un istante.
L'obbiettivo di questo blog è far passare il messaggio che con un'adeguata alimentazione e attività fisica costante si possono raggiungere tutti i risultati che si possono desiderare. Non serve fare la fame, non serve affidarsi a diete estreme. Basta mangiare le cose giuste nelle quantità giuste, ma soprattutto muoversi, correre, essere attivi! E ci sta anche lo sgarro, purchè sia motivo di felicità, non di consolazione.
Mi piange il cuore a leggere tutti i giorni di persone che credono di aver trovato una soluzione nella dieta Dukan o nella Scarsdale mentre in realtà si stanno infilando in una situazione rischiosa e controproducente, con le mie parole e i miei post vorrei dissuadere questi comportamenti. Se invece avete l'impressione che li stia incentivando, vi prego, ditemelo, perchè sarebbe gravissimo.
Se vi sembra che mi tormento eccessivamemente perchè peso 53 kg invece che 52 non è perchè sono mossa da chissà quale ossessione. Nella mia miglior forma, senza eccessivi sforzi, il mio peso si è sempre assestato sui 49/50 kg, è il mio standard, so che è il massimo della mia forma, nella foto che vi porto sempre ad esempio pesavo anche meno e come vedete non sono nè ossuta nè emaciata, è la mia costituzione. Tra dicembre e gennaio ho peso la mia forma ottimale e adesso pian piano la sto riottenedo. Se il peso non cala mi preoccupo, non perchè non posso mettermi in minigonna, ma perchè evidentemente sto sbagliando ancora qualcosa nella mia alimentazione e mi piacerebbe porvi rimedio.
In questo percorso ho cambiato e cambierò direzione molte volte. Per la prima volta nella mia vita l'obbiettivo non è perdere peso, ma stare bene. Stare bene definitivamente, trovare un'alimentazione che mi dia il massimo dell'energia, che non mi faccia più bramare nulla perchè mangio già tutto ciò che voglio e di cui ho bisogno. Perdere peso è una conseguenza, non un obbiettivo.
Voglio che il mio corpo, col suo aspetto URLI "
questa è una persona sana, che si prende cura di se stessa". Voglio che il mio corpo sia ciò che mangio, esattamente come "quel" modo di dire.
E...penso di aver scritto fin troppo, dubito che qualcuno sia arrivato fino a qui...ma c'erano troppi punti che andavano chiariti una volta per tutte. Anche se so già che non sarà così, le critiche e i fraintendimenti arriveranno sempre.
Vi lascio con un'immagine che ho trovato ieri sera e che non riesco a togliermi dalla testa. E' così semplice...ma c'è un mondo dietro!
Spero che vi dia tanta forza quanta ne sta dando a me
PS: Mi scordo sempre di ringraziare tutte quelle persone che mi danno modo di pensare che sto andando nella direzione giusta, che mi dicono che gli do forza ed energia per tenere duro! A volte mi dite che i miei post vi sono utili, ma non avete idea di quanto invece siano utili a me i vostri commenti!
GRAZIE!!!
E' col cuore che ho scritto oggi, mi sono esposta più di quanto dovrei...ma va bene anche così...perdonate i vari errori grammaticali/ortografici dovuti alla scrittura di getto, rileggere quello che ho scritto mi provoca un po' di sofferenza, spero possiate capire...
Stay beautyhealthful!
-kudelka-