Tradotto e riadattato da http://www.drbriffa.com/
Il “binge eating” è un fenomeno per cui si comincia a mangiare e non si riesce a smettere.
E’ molto più comune di quanto si pensi: chi non si è mai
ritrovato a pensare “Mangio solo un biscotto” per poi finire per far fuori
l’intera confezione. La cosa capita molto spesso anche con “un paio di
patatine”, “un quadratino di cioccolato” o “un bicchiere di vino”.
Sembra che questo comportamento sia più diffuso nelle
donne. Può derivare dal fatto che le
donne tendono ad essere più coscienziose nei confronti del loro corpo e sono
spesso “a dieta”.
Assumere un atteggiamento restrittivo nei confronti del cibo
può creare una fame più o meno inconscia che a sua volta può indurre il
fenomeno del binge eating.
C’è l’idea che il problema risieda nel controllo ossessivo del
peso e nella pressione esercitata da parte della società sulle donne, che si sentono in dovere di conformarsi a determinate forme e taglie.
Questo può essere uno dei fattori scatenanti, ma quando si
studiano i comportamenti alimentari a livello medico, si scopre che il più
delle volte il “binge eating” è frutto di uno sbilanciamento biochimico.
Ad esempio, alla sera i livelli di glicemia tendono a
scendere un pochino e questo ha la capacità di indurre “voglie” di certi cibi, in modo particolare quelli che ristabiliscono la glicemia molto velocemente,
come caramelle, cioccolata, biscotti, merendine.
Molte persone credono che il desiderio verso questi cibi
risieda in una mancanza di autocontrollo. La realtà è che dal momento in cui
queste persone cominciano a mangiare in modo da prevenire i bruschi cali di
zucchero serali, la voglia di mangiare
“porcherie” sparisce.
Una ricerca appena pubblicata ha dimostrato che i ratti
femmina hanno fino a 6 volte in più la tendenza al “binge eating” rispetto ai
ratti maschi. Può essere che le rattine femmine sentano la pressione di dover
rientrare in una determinata taglia…ma è più probabile che ci sia qualcosa
nella biologia delle femmine che le distingue dai maschi.
Un potenziale candidato può essere la chimica del cervello,
in particolare nei riguardi della serotonina. Questo 'neurotrasmettitore'
induce generalmente sensazione di felicità e tranquillità. Quando i livelli di
serotonina si abbassano, il corpo prende provvedimenti per ristabilire i
livelli di serotonina. Questo potrebbe essere alla base di un particolare
comportamento alimentare, in particolare la tendenza al binge di cibi ricchi di
carboidrati.
Il meccanismo qui proposto riguarda l'amminoacido triptofano.
Nel cervello, il triptofano può essere trasformato in
5-idrossitriptofano (5-HTP) che può essere poi convertito in serotonina. Il
trucco sarebbe quello di ottenere più triptofano nel cervello. Mangiare
carboidrati induce la secrezione di insulina che fa uscire gli amminoacidi dal
flusso sanguigno. Tuttavia, l'insulina
non agisce sul triptofano, indirizzandolo verso il cervello (dove non
deve competere con gli altri amminoacidi per uscire dal circolo) Quindi, elevati livelli di triptofano possono portare
a un aumento della serotonina, ottenendo l'effetto desiderato (miglioramento
dell'umore).
è ipotizzabile, quindi, che in alcune persone, il binge-eating sia conseguenza di un esaurimento di serotonina.
In uno studio, le donne con un passato di bulimia (risolta)
sono state alimentate con una dieta impoverita in triptofano. Rispetto a quando
sono seguivano un’alimentazione comprendente il triptofano, le donne
riscontravano una maggior difficoltà nel controllo dell’alimentazione. La
dieta impoverita in triptofano può anche portare a un abbassamento dell’umore e
a una crescente preoccupazione nei riguardi del proprio aspetto.
E' possibile che i livelli di serotonina calino nel corso
della giornata, e questo può aiutare a spiegare perché alcune persone sono
inclini a mangiare troppo e abbuffarsi la sera o anche di notte.
Un modo semplice per aumentare i livelli di serotonina è
aumentare l’ esposizione alla luce solare.
La quantità di esposizione alla luce solare sembra essere
fortemente legata alla quantità di serotonina che riusciamo a sintetizzare.
La supplementazione con o triptofano o 5-HTP è un'altra
strategia valida.
Il dosaggio raccomandato è 500 - 1000 mg di triptofano o 50 - 100 mg di 5-HTP preso tra i pasti (per
migliorare l'assorbimento).
Referenze
1. Klump
KL, et al. Sex differences in binge eating patterns in male and female adult
rats. International Journal of Eating Disorders, 2013; DOI: 10.1002/eat.22139
2. Smith
KA, et al. Symptomatic relapse in bulimia nervosa following acute tryptophan
depletion. Arch Gen Psychiatry. 1999;56(2):171-6.
3. Lambert GW, et al. Effect of sunlight and
season on serotonin turnover in the brain. Lancet. 2002;360(9348):1840-2.