giovedì 23 giugno 2011

Cure contro il cancro: Ci stanno nascondendo qualcosa? Un documentario per riflettere

Mi prendo una piccola pausa dal mio progetto "diete svelate" per discutere di un tema che mi sta molto a cuore.
Tempo fa mi sono ritrovata a scrivere un post su un tema piuttosto "hot", ovvero gli eventuali rischi per la salute che i dolcificanti potrebbero apportare (lo trovate qui)
Al tempo pensavo di avere delle conoscenze abbastanza solide, ma per fornirvi l'informazione migliore ho voluto spingermi un po' più in là con le ricerche imbattendomi in un contesto che ignoravo: La manipolazione delle informazioni da parte delle industrie farmaceutiche.
Nello stesso periodo ho visto il film "love and other drugs" che, per quanto "godibile" è un film che lascia molto da pensare e tempo fa non mi sono fatta sfuggire il documetario di Micheal Moore sulla sanità americana (ho appena scoperto che ne ha girato uno anche sulle case farmaceutiche che devo assolutamente vedere).
Diciamo però che ero già "predisposta" ad occuparmi di questo tema da molti anni; ho cominciato a pormi delle domande grazie ai primi sfortunatissimi incontri coi ginecologi per farmi prescrivere una pillola che non mi facesse ingrassare come un bovino e che non mi causasse sbalzi d'umore da donna in menopausa. Era il periodo della "jasmine". Sei alta? Sei bassa? Sei bionda? Sei mora? Hai l'emoglobina bassa? ce l'hai alta? Ovaio policistico? Non importa!! La jasmine va bene per tutti!! Proteina C reattiva??? Tempo di protrombina?? Fattore V di Leiden? Ma che sono??? La jasmine è acqua fresca.
Ebbene, meglio che sorvoli sui danni che questa pseudo pillola leggera mi ha provocato, ma grazie a questa piccola disavventura ho cominciato a leggere, capire, informarmi, parlare con tanta gente e sono arrivata alla triste conclusione che una buona percentuale di medici è corrotta in una maniera disastrosa. Ormai nessuno prescrive il farmaco più adatto e mirato per curare il sintomo del paziente. Viene prescritto solo il farmaco pubblicizzato dall'informatore scientifico più talentuoso, quello che garantisce miglior profitti e che in quel momento è "in voga".
Ma non finisce qui. La patnership tra case farmaceutiche e medici fa sì che non solo vengano prescritti  determinati tipi di farmaci, ma soprattutto che ne vengano prescritti sempre di più e per i motivi più futili, portando il paziente ad averne sempre più bisogno. Una reazione a catena che garantisce profitti stratosferici, per un giro d'affari inimmaginabile. Alle case farmaceutiche fa comodo che la gente si ammali e che resti malata il più a lungo possibile, questo ormai è risaputo.
C'era un tempo, neanche molto lontano, prima che questo meccanismo si espandesse in modo subdolo e incontrollabile ,in cui i medici curavano veramente i pazienti. Chiedete ai vostri genitori o ai vostri nonni cosa prescrivevano i medici al tempo per curare i classici "maldipancia" o "raffreddori" piuttosto che la tosse, senza prendere in causa malattie più serie. Vi risponderanno che i rimedi più comuni erano "consigli alimentari" che andavano dai decotti, al mangiare in bianco, ai succhi di frutta ecc. Ora, io non dico che la scienza non debba progredire e che dovremmo ancora farci i salassi, ma trovatemi un medico che sappia curare delle malattie banali senza rifilarvi una bella ricettina bianca.
eppure con l'alimentazione si può fare molto, per molte malattie, sia in ambito preventivo che in ambito curativo.
Inutile dire che da tempo ho svuotato l'armadietto dei farmaci e che ricorro ai rimedi sintetici solo se strettamente necessario (vedi antibiotici e tachipirina in caso di placche in gola e febbre alta). C'è anche da dire che da quando curo l'alimentazione francamente non ho nemmeno bisogno di grandi cure..non mi ammalo praticamente mai (E guardacaso dopo un week end di "libertà"a gardaland con varie capatine in fast food e venditori di junk food vari mi ritrovo a letto con febbre, raffreddore e tosse. Coincidenza?)
Ma arriviamo al punto (Ci credete che tutto questo sproloquio era solo l'introduzione?). Nella mia carriera di biologa e in particolar mondo di laureata in biotecnologie ho spesso dovuto fare i conti con lo studio di una malattia emblematica, apparentemente incurabile: Il cancro. I meccanismi molecolari della genesi sono conosciuti, la patogenesi è conosciuta, sono conosciuti anche i meccanismi di angiogenesi e metastatizzazione...Ma ancora non è chiaro come porre rimedio a tutto ciò. Ogni anno saltano fuori nuove terapie, nuovi studi, nuovi chemioterapici. Ma sta di fatto che oggi si muore di cancro più di ieri e che l'incidenza di questa malattia è costantemente in crescita (anche se alcuni report parlano di regressione).
E' vero che il cancro è una malattia complessa. Ma possibile che siamo veramente così indietro? Ho sempre pensato che qualcosa non tornasse, che ci fossero ancora troppe strade inesplorate e che una cura così invasiva e, diciamocela tutta, poco efficace, come la chemioterapia, fosse decisamente sopravvalutata.
Così ieri tra una spremuta d'arance e una caramella alla menta mi sono imbattuta in un documentario che ha dato risposta a molti dei miei dubbi e mi ha dato modo di ampliare il mio punto di vista:
Ci sono molte strade, alcune delle quali veramente promettenti, che sono state insabbiate e distrutte dall'FDA e dai colossi farmaceutici.
Il principio è semplice: Ogni cura che si basa su un protocollo terapeutico non brevettabile non è remunerativa e interferirebbe con la fruttuosa vendita dei chemioterapici, ergo, va nascosta.
Il documentario ve lo linko qui sotto e vi suggerisco caldamente di darci un'occhiatina:
http://www.megavideo.com/?v=9D0W9M78

Inutile dire che il metodo che considero più promettente è quello ideato da Max Gearson, non solo perchè come nutrizionista sono di parte, ma perchè i riscontri scientifici ci sono tutti, a partire dai clisteri di caffè che, permettendo una maggior secrezione di bile, aumenterebbero la biodisponibilità della vitamina A, potenziando il sistema immunitario, il miglior antitumorale che ci sia.
Per maggiori info date un'occhiatina qui



Ovviamente non ritengo che questi sistemi siano di per sè "la cura contro il cancro". Ma penso che ogniuno di questi approcci debba essere riconsiderato e testato e soprattutto dovrebbe essere accessibile per chi volesse usarlo in supporto alle terapie in vigore o, perchè no, in sostituzione, garanendo il libero arbitrio.
C'è poi tutta una fetta di "malati terminali" che potrebbero tranquillamente beneficiare di queste terapie alternative: Tra una morte sicura e una guarigione improbabile, mi pare proprio che la seconda strada sia il male minore.

Certo, bisogna fare attenzione, di ciarlatani che promettono di curare il cancro coi metodi più disparati c'è pieno il mondo (il metodo Simoncini stesso mi lascia molto perplessa), ma non tutto è da buttare, non tutto quello che è naturale è necessariamente da ciarlatani, basti pensare alla validità di tantissime cure omeopatiche (Il mio allergologo, ad esempio mi ha prescritto una cura completamente omeopatica per curare i problemi al mio intestino).

E questo è quanto, vi lascio alle vostre riflessioni, il mio obbiettivo era quello di condividere quello che per me è un documento assolutamente valido, scioccante e  istruttivo, che però non deve essere preso come verità assoluta, ma come punto di partenza per allargare i proprio orizzonti verso un approccio più consapevole verso  medici,  medicinali e sistema sanitario in generale.

Stay beautyhealthful! (In the right way!)
kudelka

10 commenti:

  1. Mi fa molto piacere leggere queste parole... ti consiglio di guardare anche CANCRO: le cure proibite. Purtroppo siamo dentro ad un sistema che pensa solo al guadagno(di pochi) e non al benessere di tutti.
    Comunque anch'io sono una ragazza che si interessa molto all'alimentazione (sono vegetariana)!

    Valentina

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  2. Mi piace il tuo il tuo stile di "divulgazione": sei scrupolosa, attenta a cercare sempre fondamenti su ciò che affermi, col solo intento di informare senza puntare al sensazionalismo.

    Permettimi però di intervenire su un punto.

    Tu dici "c'era una tempo in cui i medici curavano davvero i pazienti". Attenzione,c'era anche un tempo in cui i pazienti accettavano l'idea che ci si potesse ammalare, e che a non tutti i problemi dovesse necessariamente seguire una soluzione che conducesse all'estinzione del disagio.
    Oggi dal medico si pretende, come fosse scontata, una guarigione.
    Lo sai che se un medico di pronto soccorso, con una vita di esperienza alle spalle, ritiene che non ci sia indicazione a fare un rx a un pazienete che ha subìto un trauma, questo 8 volte su 10 si lamenta perchè "quell'incompetente non mi ha nemmeno fatto una lastra ma a me continua a far male il piede?" La verità è che il medico è saggio perchè il piede non fratturato e prima o poi l'infiammazione e il dolore passano; ma ciò che rimane al paziente è una sensazione di insoddisfazione.
    Spesso sono i pazienti a volere un farmaco, perchè solo attraverso di esso si convincono che il medico stia facendo qualcosa per loro.
    Se un medico di medicina generale riceve un mutuato che lamenta sintomi dell'influenza e ritiene che sia più opportuno aspettare il naturale decorso dell'infezione (magari migliorando l'alimentazione) invece di intraprendere una terapia antibiotica, ha creato un mutuato insoddisfatto, che non si sente "assistito".
    E' dura da far capire, la fisiologia e la patologia del corpo umano, specialmente ad un pubblico che si vanta di essere sempre più informato, ma purtoppo spesso in forma confusa e scorretta.
    Scusa se ho prepotentemente preso spazio nel tuo blog. Voleva essere uno spunto di riflessione, sono sicura che lo accetterai come tale.
    Continua così
    Alessandra

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  3. Trovo ottimo e mi trovo in totale accordo sia con il post di Kudelka che con la riflessione di Alessandra, certe volte manca un po' di buon senso e di informazione. Appena riesco guardo il documentario :)

    BluGranturco

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  4. Molte (purtroppo) persone che conosco sono guarite da un cancro al seno grazie alla chemioterapia..
    Vorrei sapere con quale leggerezza hai affermato che non sia efficace e quali sono le tue fonti..

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  5. @ Alessandra: Hai assolutamente ragione anche tu, il tuo discorso non fa una piega. Mi ricorda un po' il dilemma "E' nato prima l'uovo o la gallina?" Nel senso: Saranno i dottori che sotto la spinta delle case farmaceutiche hanno cominciato a somministrare sempre più farmaci, convincendo i pazienti che ne hanno bisogno e ora ne richiedono sempre di più, o sono i pazienti che vogliono sempre più medicine per i sintomi più ridicoli(magari dopo aver visto l'ennesimo episodi di dr house), spingendo le case farmacetiche a sfregarsi le manine e ad approfittarsi della situazione. Mah! Non lo sapremo mai...

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  6. @Anonimo delle 10:38: Io invece vorrei sapere dove hai letto l'affermazione "La chemioterapia non è efficace". Avrai semmai letto che la trovo POCO EFFICACE, perchè ad esempio, se tu conosci molte persone guarite grazie alla chemioterapia, io ne conosco molte che sono morte nonostante la chemioterapia. I tassi di guarigione parlano chiaro: Sono bassi ed estremamente correlati con lo stadio della malattia: Se è al primo stadio ci sono buone probabilità di guarire, oltre la metastatizzazione la morte è da mettere in conto. Per questi motivi "gradirei" che fossero maggiormente considerati approcci alternativi e approcci di supporto. Non sono contro la chemioterapia, penso semplicemente che si può fare di meglio e di più. Non credo di aver scritto nulla di male e se il mio post ti ha offeso, chiedo scusa.

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  7. In genere ti trovo molto precisa ma trattando questo argomento non mi sei piaciuta. Perchè se tu facessi uno dei corsi di psicologia clinica inseriti nella facoltà di medicina e chirurgia scopriresti che trattare con i pazienti non è più facile come pensi tu. Una volta il medico era colui che diceva sempre cose giuste, una persona da ascoltare. Adesso il paziente fa quello che vuole, se tu gli prescrivi un farmaco che gli serve e lui ha deciso che non gli serve non lo prende, e poi ti mente quando palesemente sai che non l'ha preso (questo capita anche con malattie gravi e serie in cui il paziente rischia veramente la morte ma trascura ogni consiglio). Viceversa se il paziente arriva convinto di voler un rimedio tu puoi fare anche due ore a dirgli che può fare senza ma non ti ascolterà e perderai solo la sua fiducia. Il primo rimedio consigliato in medicina per pazienti obesi, per pazienti ipertesi, o con alti livelli di colesterolo è il dimagrimento. Ora, se tu sapessi quanti medici introducono l'argomento dimagrimento per sentirsi dire che se non danno loro le pillole adatte il paziente cercherà un altro medico che gliele dia, rimarresti stupita o sconvolta. A molte persone non interessano rimedi in cui bisogna aspettare e magari faticare, vogliono stare bene subito, ora, con una pastiglietta. E i medici si adattano. Poi certo, ci sono anche persone che agiscono per profitto ma ti assicuro che non è la maggioranza dei medici a farlo, come pensi.

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  8. Per il discorso chemio, beh, devi considerare che non tutti i tumori sono poco aggressivi e trattabili facilmente con la rimozione chirurgica. Non si muore di chemio, la chemio fa star male, indebolisce, ti rovina il fisico, ma non è lei che uccide ma il tumore. Prima di prescrivere una chemio bisogna parlare con il paziente, ma spesso l'alternativa è chemio o niente. Se i pazienti non vogliono farsi curare è possibile non farlo e semplicemente fare un trattamento di accompagnamento alla morte con aiuto psicologico familiare e farmaci per alleviare i sintomi. Ma se il paziente vuole vivere, nei tumori maligni aggressivi e molto infiltranti c'è solo la chemio come alternativa. E non è che sia poco efficace come la intendi tu, è efficace ma a volte non basta. Se il paziente ha un tumore impossibile da ridurre la chemio NON viene proposta, se viene proposta è perchè il tumore può essere ridotto.

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  9. Ma come si ci può fidare oggi di dottori che prescrivono medicinali dietro premi?Proprio stasera,neanche a farlo apposta,ascoltavo il programma"le iene" in cui si parlava di medici e case farmaceutiche,esattamente ciò che è stato detto sopra e cosa di cui non mi meraviglio avendo in famiglia due dottori (in medicina),un'analista di laboratorio ed un anestesista che spesso,parlando di medicinali migliori da usare in certi casi e paragonati a quelli che si usavano alcuni anni fa,di gran lunga migliori,dicono che non vengono prodotti più xchè,alcuni sono stati eliminati dando la colpa alla "mucca pazza" da cui prelevavano non so cosa di preciso ma che effettivamente,rispetto al suo attuale ma lontano sostituto,aveva effetti migliori per cui ripeto,il discorso della biologa e di quanto detto in tv dovrebbe farci riflettere...e la mia unica riflessione e che viviamo in un mondo di merda,dove per il guadagno e potere di pochi,ne va della vita di tanti.
    Io sono per l'omeopatia e per fortuna ho trovato una pediatra che la preferisce ai medicinali convenzionali ma ancora non ho trovato un buon dottore per me che ne consigli.E' vero che oggi pretendiamo dai medici ma è anche vero che spesso per la loro incompetenza si corrono seri problemi.....io non sapendo,quando ho finito di allattare la bimba ho chiesto al mio ex medico di base di consigliarmi un medicinale per eliminarlo del tutto visto che la bimba non ne voleva + sapere di essere allattata(5 mesi circa) e io ne producevo ancora e,onde evitare problemi ho pensato di rivolgermi a lui.Mi ha presccritto un medicinale di cui ora non ricordo il nome,nella dose di due al giorno.Quando sono andata a casa,ho letto il foglietto al suo interno e c'era scritto che andava presa inizialmente una metà compressa per poi aumentarla,in modo che il corpo si abituasse e mi sono chiesta se fosse giusto ciò che c'era scritto o ciò che mi aveva detto il dottore che,dietro mia domanda,mi ha ripetuto di prenderne due.Una mezz'ora circa dopo averla presa ho iniziato a tremare,i battiti del cuore sono aumentati,avere caldo,mi veniva da vomitare,tremavo tutta e mio marito mi diceva che ero sbiancata,non mi reggevo in piedi e mi sono seduta,non capivo ed ho iniziato a credere fosse dovuto al farmaco,avevo sonno(erano le 14 del pomeriggio!) e mi sono messa sul letto aspettando di vedere se fosse passato e mi sono addormentata senza rendermene conto.Quando mi sono svegliata mi era rimasto solo il senso di nausea,ho telefonato al dottore e gli ho detto dell'accaduto,incerto mi ha risposto che probabilmente il prodotto non era adatto a me,che potevo essere allergica a qualche componente,non contenta vado al pronto soccorso ma ormai passato il tutto,non mi hanno saputo dire nulla...conclusione,potevo rischiare un'infarto per l'imbecillagine di un medico!
    Per rispondere a chi ha detto che un tempo il dottore diceva cose giuste ed il paziente ascoltava senza proferire parola,dovrebbe pensare che un tempo la gente era + ignorante e molti dottori erano + umani,oggi molti pensano solo al loro tornaconto e noi rappresentiamo solo carne da macello...un tempo il medico lo diventava per vocazione,oggi lo si fa soprattutto per il guadagno.E non faccio di tutta un'erba un fascio.

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  10. ciao, è da un pò che ti leggo, e mi interessa molto da sempre il discorso della medicina naturale. però sono uno scienziato, un fisico, e c'è solo una cosa che mi lascia perplessa del tuo discorso: l'omeopatia.
    premetto che in generale io sono per il "se una cura funziona, e si sta davvero male, allora usiamola!"...e così pensavo anche dell'omeopatia. mia zia si cura il raffreddore da molti anni con l'omeopatia, e le passa davvero!
    eppure io quando mi sono informata su cosa sia davvero l'omeopatia, ci sono rimasta secca! è acqua. voglio dire, cosa c'è davvero in quelle pasticche e rimedi definiti omeopatici? da come ho visto, sono preparati per successive diluizioni...questo vuol dire che di fatto in una pastiglia non c'è nulla di "utile".
    sto cercando di raccogliere più informazioni possibili per cercare la "verità" dietro a mode e finti esperti.
    hai detto che usi l'omeopatia, ma essendo biologa dovresti sapere di cosa sono fatti questi rimedi. tu come la pensi? è legittimo il mio scetticismo?
    grazie :)

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