climbing week day 4 e giro d'italia.

Domenica ho avuto modo di assistere al passaggio del giro d'italia a pochi km da casa mia.
Con Louije, ci siamo recati in bici nel centro di Noceto e ci siamo piazzati in una postazione favorevole per poter osservare gli atleti da vicino.
E' stato impressionante vedere l'incredibile velocità che raggiungono e il pochissimo spazio che separa un ciclista e l'altro. Questo non può che farmi pensare alla prematura morte di Wouter Weylandt avvenuta proprio ieri durante la tappa "Reggio emilia- Rapallo". Velocità troppo elevate a parer mio, soprattutto nelle discese, pochissime protezioni e troppi rischi. Penso che ci sia molto da riflettere sulle condizioni dei ciclisti professionisti.
Spesso (Sempre) doppati, pagati un decimo (se non meno) dei più "commerciali" calciatori, spremuti all'inverosimile e costretti a pedalare raggruppati con un rischio di collisione vertiginoso.
A cosa servono decine e decine di ammiraglie, volanti della polizia, protezione civile, elicotteri se poi non si fa nulla per migliorare le condizioni di "sopravvivenza" dei ciclisti durante la corsa. Come gli si può permettere di pedalare in discesa a 100 km/h con solo un' inutile ciotola in testa?
Più protezioni significherebbe più peso...più peso significherebbe meno velocità e più fatica. Impensabile per un ciclista che deve percorrere 200 km al giorno, quando va bene, e a pendenze inumane.
Francamente tra un ciclista e il suo mezzo, non saprei discriminare la macchina e l'essere umano.

Polemiche a parte, quella a cui ho assistito è stata una bella tappa, vinta da Alessandro Petacchi che ha beffato Cavendish al photofinish.

Ecco gli scatti che sono riuscita a catturare:

 

 

Piccola folla di spettatori

Bimba rooooosa e palloncino roooosa :)

Louje in trepidante attesa (e morente dal caldo)

Piedini innamorati

Passa la polizia

Passa ANCORA la polizia

Arrivanoooooooo!!!!

I "solisti" davanti al gruppo

Il gruppo

Ancora il gruppo

Questa giornata si porta dietro un brutto restroscena. Guardate come siamo tornate a casa io e la mia bici:

Tornando a casa la camera d'aria della ruota anteriore è esplosa e per esplosa intendo proprio che ha fatto "POOOOOM!!!!!" Tanto che di primo acchito ho creduto di essere passata sopra un petardo.

Di fatti la camera d'aria si è completamente squarciata:

Se solo un'ammiraglia mi avesse vista e mi avesse sganciato una delle sue bici di riserva...ne hanno così tante, cosa le sarebbe costato???

:)

Io, che non sono certo un cuor di leone, mi sono presa un bello spavento. Ho già avuto un incidente con la bici in passato e non ho fatto in tempo a riacquistare un po' di fiducia che mi è ricapitato questo brutto guaio. La ruota infatti è esplosa mentre percorrevo le strade deserte del post giro d'italia, ma cosa sarebbe successo se fossi stata sul ciglio di una strada trafficata? brrr...non ci voglio neanche pensare.

Spero di ritrovare il coraggio di tornare sul sellino al più presto, ma conoscendomi sarà difficile allontanarsi da una pista ciclabile d'ora in poi. Proprio adesso che mi sono pure comprata la tutina super professional per farmi salutare dagli altri ciclisti :)

Se mai passerete nei dintorni di parma e scorgete una matta travestita da ciclisa, su una bicicletta a rotelle che va ai 2 all'ora...molto probabilmente trattasi della sottoscritta!

Abbiate rispetto per il mio trauma :(

Stay beautyhealthful!

Kudelka